Mai vi siete chiesti da dove provengono le uve che mangiamo ogni anno, e perchà© di questa tradizione? Oggi, sarà risolto questo dubbio e chiarita ogni curiosità su questa usanza popolare di origine spagnola che si ਠdiffusa in altri paesi dell’America Latina come l’Argentina, il Messico, Venezuela, Perà¹, Ecuador, Bolivia, Costa Rica e anche in altri continenti, come l’Oceania e l’Australia.
Dove prendiamo le uve ogni anno il 31 dicembre?
Gran parte delle uve che mangiamo durante la vigilia di Capodanno hanno denominazione d’origine a Valencia, in particolare la regione di Alicante di Vinalopà³ che per decenni si rivolge a milioni di spagnoli che ogni anno preparano i loro 12 uve di fortuna per provare, senza soffocare, a prenderne una per ogni rintocco. Quest’anno la regina e’ l’​​Aledo, nativa di Alicante.
Tra i sette paesi che formano la valle del Vinalopà³ (Aspe, Monforte del Cid, Agost, Novelda, La Romana, Hondà³n de las Nieves e Hondon de los Fraile) si produce circa 41 milioni di chili a stagione.
Vi siete mai chiesti perchà© le uve hanno una dimensione simile? Per rispondere a questa domanda saltiamo all’inizio del XX secolo in cui gli agricoltori, alla disperata ricerca di parassiti che avevano dissipato i loro raccolti, avevano cercato di proteggerli con un sacchetto di carta. Questa idea aveva permesso all’uva di maturare lentamente ed ਠper questo motivo che troviamo tutti i chicchi regolari, con un colore uniforme e sapore intenso avvolto in un sottile strato di pelle.
UVA ALEDO
Lo sapevate che negli anni ’30 era un lusso avere chicchi di uva nella notte di Capodanno? A quel punto la produzione della vendemmia era molto scarsa e quindi difficile da raggiungere. Con il passare del tempo e dei progressi tecnologici realizzati nei decenni degli anni ’50 e ’60, ਠarrivato il “boom” dei dodici chicchi d’uva tradizionali della fortuna
Ci sono molte teorie nate attorno all’origine di mangiare 12 chicchi d’uva durante la notte del 31 dicembre. Alcuni dicono che la nascita di questa tradizione risale al 1909 a causa di un surplus di uva a Murcia e Alicante e l’opportunità che avevano visto gli agricoltori per disporre di tale produzione.
Un’altra idea che risale al 1882, anno in cui la borghesia si accompagna con della buona uva e champagne durante la notte di Capodanno. Un gruppo decise di incontrasi a Madrid, famosa Puerta del Sol, parodiando alta società e mangiando i dodici chicchi d’uva al suono delle campane.
Nei primi anni 2000, diverse aziende hanno visto in questa tradizione un buon investimento per fare soldi e ha deciso di vendere le singole lattine con dodici chicchi d’uva pelati e privati ​​dei semi.
Non si sa se il motivo di avere 12 chicchi d’uva si deve al rappresentare un mese dell’anno o uno rintocco dell’orologio.
In Italia, per avere fortuna l’anno nuovo ਠtradizione di mangiare un piatto di lenticchie in umido dopo le campane della notte del 31 dicembre.
In Grecia, nel frattempo, si cucina la tradizionale Vassilopitta, un dolce che nasconde al suo interno un oro o argento. Chi lo trova otterrà pi๠fortuna l’anno prossimo. Questo ci ricorda il rotolo contorto dei Re, dove abbiamo dentro il fagiolo che vi farà pagare il premio successivo o che arrivare a essere il re o la regina della notte per vincere la corona reale.