Valencia supera 680 festeggiamenti che includono la tauromachia: durante i primi quattro mesi dell’anno, ci sono stati un totale di 682 celebrazioni Toros en la calle a Valencia, con un aumento del 6,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014. In un comunicato alla stampa, il ministro di Governo e Giustizia Luis Santamaria ha spiegato che la provincia di Castellà³n continua a guidare la celebrazione di corride con un totale di 310, seguita da Valencia con 237 celebrazioni e della provincia di Alicante con 135.
Inoltre, Santamaràa ha sottolineato erano 86 comuni di Valencia che hanno richiesto l’organizzazione di corride tradizionali (47 Castellon, Valencia 30, nel corso dei primi quattro mesi dell’anno, e 9 Alicante). Il ministro ha anche affermato che per realizzazioni, la liberazione di giovenche ਠil tipo di festa “pi๠comuni” a Valencia, seguito da bou de rogle, toro embolado, toro cerril, recortadores, encierros y toro ensogado.
Bous al carrer, correbou o correbous (che significa in catalano, tori per la strada) ਠinfatti la tipica festa in molti villaggi nella regione di Valencia. Un’altra tradizione ਠnota come Soltes di vaques, dove le mucche vengono utilizzati al posto dei tori. Anche se possono avere luogo durante tutto l’anno, sono soliti durante le feste (normalmente in agosto).
Queste feste sono normalmente organizzato dai ragazzi del villaggio, come un modo per mostrare il coraggio e la loro abilità con il toro, una sorta di rito di iniziazione all’età adulta.
La principale differenza con altri buoni corrida tradizioni ਠche l’animale non ਠdestinato ad essere ucciso o ferito fisicamente. Tuttavia, molti sostengono che gli avversari che sono mentalmente feriti dalla sonorizzazione di partecipanti e spettatori, e alcuni degli animali puಠanche morire anche a causa dello stress, specialmente se sono in cordata o portano razzi tra le corna (versione chiamata bou embolat).
Nonostante tutto questo, i festeggiamenti sembrano avere la loro ampio sostegno popolare nei villaggi. Per il ministro, questi dati dimostrano “le radici profonde delle celebrazioni di Bous al carrer nel nostro territorio, un segno distintivo che fa parte della nostra cultura e dei nostri costumi come un popolo”. In questo senso, Luis Santamaria ha detto che da quando il governo ha intenzione di continuare a proteggere il mondo di Bous al carrer in tutte le sue manifestazioni inclusa quella dei tori da combattimento. Egli ha anche voluto sottolineare che: “Questa difesa non ਠuna moda, ਠun sentimento e che ਠparte dell’identità del popolo di Valencia” e ha terminato il discorso con la frase: “Ogni difesa dei nostri segni ਠun must, ਠqualcosa sancito nella nostra Costituzione e che continueremo a lavorare.”
Voi che ne pensate? Avete mai visto una festa del genere da quando siete qui a Valencia? Ecco un video per darvi un’idea