“Io vedo i graffiti come un sintomo necessario della vita nelle città contemporanee. Una parete dipinta rappresenta un modo di usare socialmente la città a cui non si pensava”.
Queste sono le parole di Escif, il più famoso artista di strada di Valencia.
Il lavoro di Escif sarà immediatamente familiare a chiunque abbia trascorso del tempo in giro per la città . Persone simili a uccelli in bianco e nero popolano le sue immagini, che sembrano essere di solito commentari sociali su temi come il capitalismo e la religione.
Nel caso in cui si pensi che l’unica arte a Valencia siano le statue di Las Fallas, non e’ cosi’: grazie in gran parte a due artisti di strada incredibilmente talentuosi, molto spiritosi, e freschi, Escif e Hyuro, Valencia sta vivendo una sorta di rinascita per la street art.
Negli ultimi venti anni c’è stata una rivoluzione nella street art, con una nuova classe di artisti che hanno cercato di elevare i graffiti al livello di arte e, per alcuni, diventano un messaggio sociale sulla vita moderna.
Di recente, il piu’ famoso e discusso degli artisti di strada è probabilmente Banksy, oggetto di varie acrobazie molto pubblicizzate e di un interessante documentario- Exit Through the Gift Shop (2010) – che ha generato non poche polemiche.
L’arte dei graffiti può essere così transitoria da essere a volte catalogato come arte effimera, data la natura della loro “tele” (di solito proprietà privata). Il riconoscimento pubblico è praticamente l’unica moneta degli artisti come Escif che ha cominciato nel 1997, colpendo per il suo forte senso di ironia visiva.
Hyuro ha anche contribuito in modo sostanziale a trasformare le strade di Valencia in una delle più incredibili mostre d’arte pubblica a cielo aperto che stimola nel contempo la riflessione etica e sociale.
Che Escif e Hyuro siano nati e vissuti “‹”‹a Valencia e’ una coincidenza fortuita che ci regala questa magnifica citta’, proprio perché le loro opere aggiungono un ulteriore piacevole sorpresa che si ha passeggiando per le strade.
Per ammissione dello stesso Escif, leggendo in vari blog, l’artista ha dichiarato pubblicamente che “quello che viene messo in musei, gallerie, riviste e comunicati stampa non è graffiti. Graffiti come concetto implica la trasgressione di” spazio pubblico”, e per questo il suo adeguamento istituzionale cessa di avere valore.
Ciò che rende i graffiti opere d’arte non sono né la qualità estetica , né l’angoscia tipica che permea il momento in cui viene eseguito. Ciò che trasforma i graffiti in veri e propri graffiti è proprio la condizione del loro impegno.
Escif aggiunge che gli “artisti possono esporre i propri graffiti in musei e gallerie, ma questo non trasforma il lavoro in graffiti. I graffiti sono sulla strada, nella loro condizione naturale, dove moriranno. “
Cercate la loro arte graffitara e provocante in El Carmen, la quale è comunque la zona privilegiata e a più alta densità di lavori per i suoi murales e le altrui opere d’arte – graffiti.
Non si sa mai: proprio quando si sta andando a girare l’angolo di qualche vicolo in cui si e’ passati anche mille volte ,improvvisamente si trova uno dei loro affreschi. E ti maledici perche’ il tuo cellulare e’ scarico e non riesci a fotografarli prima che il padrone di casa o l’agente immobiliare arrivi a coprire tutto con la vernice bianca!