Per gli amanti dell’arte urbana e dei murales, il barrio del Carmen ਠil luogo di riferimento della Street Art a Valencia, e ciಠlo rende ਠuna tappa da visitare assolutamente. Qui si vivono la realtà della rinascita e della riqualificazione urbana come un biglietto da visita ed un fiore all’occhiello per l’intera popolazione della zona.
Street Art a Valencia: riqualificazione urbana e rinascita di un quartiere
Nell’arco di un decennio quello che era un quartiere degradato ਠdiventato un luogo di scambi artistici e di ristrutturazione edilizia di ottimo livello.
Dove prima c’erano macerie, ora troviamo parchi e aiuole attrezzati per i bambini del luogo. Le case sono quasi tutte strutturate in palazzine basse di massimo 4 piani, molte sono state costruite alla fine dell’Ottocento e conservano sia negli interni che sulla facciata tracce un po’ barocche che ricordano in alcuni punti la parte vecchia di Parigi.
Espressione artistica e graffitismo a Valencia
Molti artigiani hanno deciso di tenere qui i loro laboratori adibendoli a spazi di collaborazione artistica. Camminando ਠfacile sbirciare dentro realtà molto differenti tra loro, in quanto ogni atelier ha una vetrata ampia e adibita ad accogliere chi ਠpi๠curioso.
Ci sono spazi espositivi di molti giovani pittori, e non mancano i legami tra l’interno delle piccole palazzine e l’esterno. Ed ਠproprio dall’arte che arriva il richiamo pi๠forte.
La municipalità valenciana ha dato libero spazio al graffitismo facendone una vera e propria rappresentazione sociale e culturale attraverso interventi pittorici mirati. Ed ecco che figure come Escif (il Banksy spagnolo), Fasim e Deih hanno dato e lasciato un’impronta indelebile al distretto del Carmen.
Graffitismo: le famose opere di Escif e Dehi
Escif, valenziano di nascita, ਠil pi๠famoso “grafitero†che vanta opere in tutto il mondo. La sua opera “Coche che se caye desde lo alto de la azotea di un edificio†si puಠtranquillamente ammirare in Plaza de Tossal.
Io la guardo ogni mattina, quando esco per andare al Mercado Central, subito dopo aver salutato dal mio balcone il cavallo trainato da due lumache di Deih.
Il tempo sembra aver lasciato intatte queste opere, soprattutto perchà© fatte su edifici da poco restaurati.
Non ਠcomunque difficile imbattersi in artisti di strada che creano graffiti unici nel loro genere. Oltre ai nomi pi๠altisonanti, ci sono molti altri autori di spray da prendere in considerazione quando si passeggia per il barrio del Carmen.
Graffitismo e fotografia: la collaborazione che carattrizza Carrer de Moret
In Carrer de Moret c’ਠtutta una storia che percorre la calle e che porta il nome del fotografo Alfonso Calza. Durante il periodo in cui la zona era stata lasciata completamente allo sbando Calza (insieme ad un altro artista: Zingaro), preoccupato di ristabilire il contesto del suo quartiere ha deciso, e a lui si sono man mano uniti altri artisti, di creare una linea identificativa che vedesse la collaborazione dei graffitari con l’uso della fotografia.
E’ nata cosଠLacalledeloscolores.com, uno studio fotografico e un atelier artistico insieme. Se vi capita di passare per questa strada e siete in coppia non potete non baciarvi di fronte al murales che ritrae i due giovani amanti che si salutano.
Su questo disegno ਠnata una vera e propria realtà virale online, ossia quella di dare il nome ai due giovani sconosciuti ripresi e fotografati per caso a Londra.
Macchina fotografica alla mano non dimenticatevi poi di fare un giro dalle parti di Calle Peydro, dove si puಠammirare una storica opera di Escif, fino a Carrer de Pintor Fillol dove i muri ospitano i disegni di Julieta XLF.
Valencia valorizza la ibera espressione artistica
El Carmen ਠun esempio di come la rinascita possa diventare qualcosa di straordinario quando nata dalla pi๠profonda condivisione sociale e artistica.
Valencia ਠcosà¬, lascia libera espressione a chiunque voglia dare qualcosa di sà© alla città , naturalmente sempre rispettandone le regole, ma con uno sguardo sempre aperto.
La tradizione dei graffiti ਠda tutti vissuta come un’opera continua e contemporanea fatta alla luce del sole e vista come un’ulteriore identificazione dell’essere valenciani.
Articolo di Fabiana D’Urso