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Tra Parcent e Llñber attraverso Alcalalñ e Jalón

Marina Alta tra Parcent e Llà­berMarina Alta è uno dei tanti nomi della paradisiaca location che si trova tra Parcent e Llñber, attraverso Alcalalñ e Jalón (in castigliano) o Xaló in valenciano,  situata nella comunità  autonoma Valenciana. In provincia di Alicante questa zona ci regala sorprese tutte da scoprire.

Parcent vi aspetta; qui Gabriel Miró era di casa e la sua  posada (locanda) preferita attende il restauro. Parcent è molto bella, con due cantine e tanta pietra, senza contare gli stranieri che arrivano qui per il vino, sulle tracce della citta’ di Jalon, e amano passare per il sentiero delle ceramiche.  Molto bella la suggestiva cappella di Sant Domènec, che arriva intatta dal XVII secolo, con un cielo di rotoli bianchi attaccati alla cupola.

La rete di strade e piazze della storica Jalon è composta da una parte più antica, stretta e tortuosa, caratteristica dell’epoca moresca, il Ràsfol Jalon. La bellezza visiva delle facciate delle case moderniste nell’intersezione di Calle Duquesa con la Canon Mauri vale il viaggio.

Il Chopada è senza dubbio uno dei luoghi più pittoreschi presente nel villaggio di Jalon. Si svolge tradizionalmente ogni Sabato, e vede la partecipazione di visitatori di tutte le nazionalità . Vicino alla Chopada, è il Paseo de los gemellaggio, dove il Comune ha costruito una scultura e una pala d’altare in ceramica che richiamano la stretta associazione storica che mantiene Jalon con popolazioni Barx (Safor), Santa Margalida (Mallorca) e San Juan de Cuyo in Argentina. Nelle sue vicinanze ci sono anche il Museo Etnologico, la Cruz de Término, il Hortet del Rector, la Ermita de Santo Domingo e la cooperativa che commercializza il buon vino prodotto in Jalon e Lliber. Jalon ha il vino che brucia nei sogni dei poeti e negli stati di coscienza alterata e che si vende nelle cantine locali, sempre piene di bottiglie e risate. Sorprendentemente, ci sono molti ottimi ristoranti indiani, fatti di una britannica malinconia dovuta alla perdita della madrepatria India. Da provare qui i distillati locali e il Bellreguard Cullera.

imagesUn percorso naturale da fare e’ quello della Ruta de los Pozos (o Pous, in valenciano). Si tratta di un tour delle quattro sorgenti che rifornivano la città  prima dell’installazione della rete acquifera. Si inizia con una visita al Pozo de las Higueras (Pou de les Fonts) (XVII secolo), si prosegue con quelli di Basseta e Azagador (XIX secolo) e si termina al Pozo Strada Passula, chiamato anche Pou de les Forques (XIX secolo). Il Percorso Martorell comprende  invece tutti quei luoghi che sono menzionati nella documentazione disponibile sulla famiglia Martorell, di cui faceva parte Eisner, il celebre autore del romanzo cavalleresco Tirant lo Blanch, e sono la Plaza Mayor, la Casa del Signore, la casa colonica del Benibrai, il Pas Estret e la Montaña de Benibrai (ora chiamata Devesa).

Si prosegue nel nostro itinerario per arrivare a Llñber, in cui il viaggiatore scende ed entra coscienziosamente il cuore verde della valle, mentre il paese aleggia in un’atmosfera un po’ leggendaria e dai confini imprecisati: le cittadine della Vall de Pop sono state aggiunte per convenienza amministrativa.

Di notte, si cammina sotto le stelle tra profumi di gelsomino e lavanda, in un corollario di nidi di rondini.

La cacciata dei mor qui corrispose con la ribellione di migliaia di musulmani in Vall de Pop, la cui repressione è diventata modello di pulizia etnica.

In Parcent, da vedere e’ la festa delle calvario del Santo Cristo, con la banda di trombe in uniforme della Royal Navy e una falsa Romani Pego Ultima Legio Hispaniae. Da vedere anche i calvari di Alcalalñ e Llñber, con i loro cipressi clamorosi.